Giornalismo Scientifico

Questo tag è associato a 1 articolo

Ma il giornalista scientifico digitale come fa (La-La-La-La)?

Non c’è nessuno che lo sa (La-La-La-La). A parte gli scherzi. Come fa a essere tutto quello che deve essere in una persona sola? Quante cose ha da maneggiare ‘sto povero disgraziato? Uno direbbe tre: giornalismo, scienza e mondo digitale. Eh, grazie tante. Come dire: Terra Aria Acqua Fuoco per spiegare l’Universo! Mah.

Frantumiamo un po’ le tre parole, e che ne viene fuori? Un disastro strepitoso, la frantumazione infinita!

Già di per sé il giornalismo non è che sia proprio un mestiere così facile da spiegare (da capire, più che altro): guardare fuori, guardare dentro, tagliare, cucire, conoscere, cercare, mescolare, tirar fuori conigli bianchi dal cilindro. Scienza… ah ah ah! Le cose si complicano giusto un po’. Un giornalista scientifico di scienza meno ne sa meglio è? Ma poi, la scienza è grandina. E ci sono pure gli scienziati! E non c’è mica solo la scienza con la scienza, c’è pure la società di mezzo. Il che vuol dire economia, politica, etica… lenticchie da separare dalla cenere in continuazione per rimescolarle in continuazione. Ah, sì, ma quelle c’erano pure nella prima parola e mi sono dimenticata di dirle. E il mondo digitale? Beh, dai, vivere in un mondo che sulla terra non esiste e in cui ti muovi attraverso una finestra 15 pollici non sarà mica poi così strano? E perderti tra un cursore che lampeggia e che ti dice MUOVITIIIII e un video che non finirai mai, un audio con un fruscìo che non riesci a togliere e una marea di idee che vorresti realizzare e che continui a non aver tempo di realizzare… ma che marasma è? Eppure gli cliccherei “mi piace” cento-mille volte al giorno!

Flickr Photos